Come funzionano i sistemi di VMC in generale

Se il sistema di ventilazione è dimensionato, eseguito e mantenuto correttamente, non dovrebbe produrre rumore.

Naturalmente è possibile aprire le finestre, ma con un sistema di ventilazione meccanica controllata non è necessario aprire le finestre per rinnovare l'aria. La ventilazione naturale degli ambienti indoor è strettamente legata alle condizioni climatiche esterne ed interne, come la temperatura e la velocità dell’aria. Nel Dlg 31 del 2006 sono riportate le simulazioni del ricambio d’aria naturale di una stanza di 14 metri quadri, aprendo una finestra standard (1,2 metri quadri di superficie); considerando un gradiente di 10 °C tra interno ed esterno, e una velocità del vento pari a 4 m/s (una leggera brezza), in meno di 5 minuti con la finestra aperta il 100% dell’aria ambiente viene ricambiata. Questo ricambio veloce e incontrollato farà crollare la temperatura ambiente (caso invernale), portando dentro tutti gli inquinanti presenti nell’aria esterna. Un ricambio controllato da una VMC consente un grande risparmio energetico e la garanzia di avere aria filtrata in ingresso. Infine non dobbiamo sottovalutare l’aspetto acustico: quando apriamo le finestre siamo soggetti all’ingresso dei rumori provenienti dall’esterno: se l’abitazione è situata vicino ad una strada, è molto probabile che il rumore esterno diventi un fattore di inquinamento ambientale rilevante.

Rinnovare l'aria significa cambiare l'aria interna con aria nuova proveniente dall'esterno. Purificare significa filtrare l’aria interna da inquinanti come pollini, particelle fini e composti organici volatili (VOC). La purificazione non prevede un rinnovo di aria, ma solo il ricircolo e la filtrazione di quella già presente nell’ambiente: non vengono ridotti i livelli di CO2. Il rinnovo dell’aria consente invece di immettere nell’ambiente aria carica di ossigeno e filtrata in grado di abbassare i livelli di CO2 interna.

Un altro fattore importantissimo legato al rinnovo dell’aria è la riduzione del contagio da virus in sospensione aerea. Con un sistema di purificazione l’efficacia è notevolmente ridotta, rispetto ad un sistema con rinnovo.

In un sistema doppio flusso con recupero di calore, le bocchette di presa aria esterna ed espulsione devono essere portate in facciata o in copertura dell’edificio. In questo caso è bene che siano ad una distanza minima tra loro di almeno 1 metro. Migliore il caso di installazione su pareti differenti, ottimo se si riesce a portare il condotto di espulsione in copertura.

In un sistema semplice flusso sarà presente invece solo la bocchetta di espulsione.

Prevedere sempre bocchette esterne prive di reti anti-insetto (per evitare di intasarle compromettendo il funzionamento dell’unità di ventilazione), con un profilo para-pioggia e di un materiale resistente alle intemperie (evitare la plastica).

Ovviamente è possibile spegnere le unità di ventilazione. Occorre però ragionare sul fatto che questi impianti servono per far “respirare” la nostra abitazione e soprattutto a far respira aria salubre a chi vive al suo interno. Quindi è bene che gli impianti di ventilazione rimangano accesi ogni volta che le finestre sono chiuse. Se c'è una bella giornata e decidiamo di tenere aperte le finestre per arieggiare, nessuno ci vieta di spegnere l’unità di ventilazione ma, ricordiamoci, che l’aria proveniente dall’esterno porta con se inquinanti e rumori più o meno elevati a seconda della zona in cui si trova la nostra abitazione.

Un buon valore progettuale per dimensionare il diametro dei condotti aeraulici è una velocità dell'aria pari a 4-5 m/s. Il dimensionamento dei condotti per numero e dimensione deve essere affrontato da un progettista termotecnico qualificato.

I sistemi di ventilazione rinnovano costantemente l'aria all'interno di un'abitazione per rimuovere gli agenti inquinanti. Tra questi inquinanti c'è l'umidità tipica dell'uso dell'abitazione, come ad esempio l'uso del bagno e della cucina. I sistemi di ventilazione possono quindi contribuire a ridurre l'umidità in alcuni ambienti. Tuttavia, per gli spazi con un'umidità molto elevata, o con impianti di raffrescamento a pavimento è necessario utilizzare unità di ventilazione meccanica che integrano anche un deumidificatore appositamente progettati. Scopri le nostre soluzioni.

Funzionamento della ventilazione a doppio flusso

Il consumo annuo degli aspiratori dipende in larga misura dal modello, dalle dimensioni della casa e dai filtri utilizzati. Per avere un'idea molto generale dei consumi, possiamo dire che una casa con 3 camere da letto e 2 bagni ha un consumo di circa 60W.

Il bypass fa parte dello scambiatore di calore e serve a sfruttare la temperatura dell'aria esterna quando le sue condizioni sono più favorevoli di quelle interne all'abitazione, a seconda della stagione (estate/inverno).

Il bypass si attiva quando le sonde dell'unità a doppio flusso rilevano una differenza di temperatura tra l'aria nuova in ingresso e l'aria estratta. In questo modo, in estate, il bypass entra in funzione automaticamente, favorendo lo scambio di calore tra l'aria estratta e l'aria esterna quando necessario.

Se l'aria condizionata è accesa, il bypass non entra in funzione perché i sensori rilevano che la temperatura interna è più vicina alla temperatura di comfort.

In inverno, il bypass viene disattivato trasferendo il calore dall'aria estratta all'aria di mandata, in modo che l'aria fresca non sia così fredda. Durante lo scambio di calore, i flussi d'aria non si mescolano, ma cedono solo la loro temperatura.

Il livello sonoro dei modelli InspirAIR® dipende dalla stanza e dalla distribuzione della pressione. Per ulteriori dettagli, consultare la documentazione tecnica.

La unità doppio flusso dotate di filtri richiedono una manutenzione minima. È sufficiente pulire/sostituire almeno una volta l’anno, pulire lo scambiatore di calore ogni due anni con un aspirapolvere e pulire le prese aria esterne di aspirazione e di espulsione con un panno umido almeno una volta l’anno.